ORNAVASSO- 05-11-2023-- La bassa Val d’Ossola è una “palestra geologica” unica al mondo. Questo è stato raccontato lo scorso ottobre a Ornavasso e Pieve Vergonte dal geologo Alberto Zanetti (CNR) e da Othmar Müntener (Università di Losanna) nell’ambito del progetto internazionale DIVE finalizzato ad esplorare la crosta continentale profonda e la sua transizione verso il mantello.
La zona di transizione si chiama Moho, dal nome di un geologo croato che l’ha individuata.
Perché questa unicità casuale? A partire da circa 270 milioni di anni fa, durante la collisione tra la crosta profonda africana e quella europea, la crosta africana si è alzata di 90°: qui emergono rocce che a Milano sono a 35 km di profondità. Bucando la Terra qui, può essere possibile raggiungere la Moho.
Lo scorso anno una perforazione di 600 m non ha permesso di raggiungerla, pur fornendo dati scientifici unici (il “buco”, da 12 a 8 cm, è rimasto e permetterà in futuro di es-sere utilizzato per altre esplorazioni scientifiche). Le rocce estratte con il carotaggio sono state portate al deposito internazionale di Spandau in Germania dove sono studiate da 30 gruppi di ricerca di tutto il mondo.
Uno dei risultati più rilevanti è stata la scoperta in profondità di microorganismi di cui non si conosceva l’esistenza. L’uomo si è sempre domandato se vi sia la vita su altri pianeti. Forse una risposta potrebbe venire dalle rocce di Ornavasso. Quest’anno l’obiettivo a Pieve Vergonte è quello di perforare fino a un chilometro, con la speranza di raggiungere la zona di transizione tra crosta terrestre (le rocce solide) e mantello (il magma). Sarebbe la prima volta nella storia della scienza.
Paolo Crosa Lenz dal numero 35 di Lepontica


