frontalieri

ROMA - 27-10-2023 -- I frontalieri dovranno contribuire con una tassa compresa tra il 3% e il 6% del proprio reddito netto, al servizio sanitario nazionale. L'aliquota sarà decisa dalle singole Regioni. È la norma contenuta nella bozza della legge di bilancio resa pubblica giovedì dal governo.
Una stangata o solo una questione di giustizia? Le discussioni al riguardo non mancheranno.
I soldi verranno utilizzati dallo Stato per migliorare le condizioni del personale medico di frontiera e gli ospedali di confine; un provvedimento volto anche a limitare la fuga dei professionisti del settore verso la Svizzera.
Critico il sindacato elvetico OCST che lamenta come il Governo non abbia avvisato nessuno, nemmeno in Svizzera: "A nostro avviso il principio di fondo è anche condivisibile. Ciò che non condividiamo sono le cifre. Spieghiamo meglio: in Italia il SSN è alimentato dall'IRPEF (molto più elevata del 3/6%) che pagano tutti i lavoratori. Quindi contribuiscono al SSN tutti i lavoratori attivi in Italia, i frontalieri fuori fascia, i nuovi frontalieri sulla Svizzera (e i frontalieri attivi in altri Stati confinanti). Fino ad oggi invece i "vecchi frontalieri" non hanno mai pagato nulla per il SSN, pur utilizzando il servizio pubblico e pur non versando l'IRPEF. Quindi è un principio corretto chiedere anche a loro un contributo. Tuttavia - lo ripetiamo - non queste cifre eccessive, senza nemmeno averle discusse"!
Decenni la tassa sulla sanità si pagava già poi fu tolta in vista di nuove regolamentazioni fiscali.