VALLESE - 5-9-2023 -- 2,6 miliardi di franchi, pari a 2,7 miliardi di euro. È quanto la Svizzera mette in campo per potenziare l'infrastruttura ferroviaria nazionale. Allo scopo il Consiglio federale svizzero ha adottato una strategia di interventi denominata "Prospettiva Ferrovia 2050", che prevede tra l'altro il raddoppio del tunnel del Lötschberg.
In sintesi il tunnel, dove attualmente transitano fino a 110 treni merci al giorno, sarà portato ad essere interamente su due binari. L'importanza del Lötschberg come alternativa naturale alla galleria di base del Gottardo è emersa in tutta chiarezza proprio in queste settimane, ovvero dopo l'incidente che il 10 agosto ha mandato in tilt il traffico ferroviario da nord a sud dell'Europa. E col San Gottardo chiuso molte compagnie cargo hanno optato per l'itinerario Domodossola-Briga-Lötschberg. A queste condizioni e con la prospettiva di un traffico merci su rotaia sempre più intenso (e con meno tir sulle strade) ecco che l'Italia non può chiamarsi fuori. L'inadeguatezza del corridoio del Sempione per le esigenze dei traffici su rotaia del XXI secolo, con il "nodo" rappresentato proncipalmente dalla galleria elicoidale di Varzo, sono un'evidenza ben nota anche alle forze di governo. Non a caso nel settembre 2020 il Governo elvetico aveva destinato a fondo perduto 145 milioni a favore dell’Italia per opere di adeguamento.
Nei mesi scorsi ha accennato in televisione alla necessità di modernizzare l'opera anche l'attuale ministro elle Infrastrutture Matteo Salvini mentre in Regione, Alberto Preioni (Lega) s'è presentato come primo firmatario di una mozione sulle “azioni necessarie” al miglioramento del collegamento internazionale. Insomma, l'infrastruttura del Sempione deve essere una priorità della politica piemontese e prima ancora nazionale, gli attori in campo lo sanno bene, ma al momento siamo fermi ancora agli annunci e alle buone intenzioni, che non bastano più.


