SANTA MARIA MAGGIORE - 7-8-2023 -- Nell’ambito delle celebrazioni del Centenario della Ferrovia Vigezzina-Centovalli, la Società Subalpina di Imprese Ferroviarie (SSIF) ha organizzato, nel week-end, il convegno «...e non chiamatelo "trenino"! I cento anni della Vigezzina», presso il teatro comunale di Santa Maria Maggiore. In tanti hanno seguito il convegno: un incontro che appariva istituzionale ed invece ha toccato le corde dell’emozione.
La Resistenza e quindi la tragedia della guerra e l’alluvione del 1978, che ha devastato la Valle Vigezzo, sono stati temi che hanno evidenziato l’importanza della Ferrovia transfrontaliera. Da un’idea futuristica di Andrea Testore (politico e filantropo tocenese per la parte vigezzina), Francesco Balli (sindaco di Locarno per la parte svizzera) e l’ing. Giacomo Sutter (realizzatore di una impresa al tempo di vera avanguardia), è nato un esempio di infrastruttura fondamentale per l’economia e la società di un’intera popolazione.
Un’impresa che oggi festeggia il passato ma è tesa verso il futuro, ben delineato dalle parole dall’amministratore delegato Daniele Corti: «Sono già stanziati 50 milioni di euro di investimento, dei quali 26 milioni per il materiale rotabile e 24 milioni per la sicurezza». Questo, oltre ai progetti per implementare l’offerta dedicata al turismo, probabilmente aggiungendo “il treno dei pittori” (dedicato ai percorsi dei tanti artisti che hanno impreziosito la Valle).
Il prof. Pierantonio Ragozza ha toccato un tema inedito per la Valle: le pietre d’inciampo. A Malesco, nel momento più drammatico del secondo conflitto mondiale, una famiglia ebrea che tentava l’impresa di raggiungere la salvezza in Svizzera con il treno, fu respinta e deportata nei campi di concentramento. Di loro sono rimasti solo i documenti d’identità dei maggiorenni e solo il nome del bimbo, di pochi anni, iscritto nel passaporto del padre: Ragozza ha lanciato la sollecitazione di dedicare loro delle pietre d’inciampo nella stazione da cui partirono, idea accolta da Maurizio De Paoli (presidente Fondazione Comunitaria del Vco e moderatore del convegno), per dare una conseguenza concreta alle parole dell’incontro. Il geologo Vincenzo Coccolo nel ’78 ha guidato le operazioni di ripristino della ferrovia dopo l’alluvione e ne ha dato sentita testimonianza nell’incontro, evidenziando la pronta riattivazione della Ferrovia che ha tolto dall’isolamento la Valle in un paio di giorni.
Il sindaco di S.M. Maggiore, Claudio Cottini, ha ricordato Tio Corti (direttore della Ferrovia Vigezzina per 40 anni) e Benito Mazzi (cantore della Valle ed autore di un volume documentato dedicato alla Ferrovia). Presenti all’incontro anche le massime cariche della SSIF, come il presidente Michele Ferroglio, il direttore Matteo Corti e il rappresentante del progetto Interreg Paolo Balzardi. Il presidente del Distretto Turistico dei Laghi, Francesco Gaiardelli, ha annunciato che prima di Natale sarà realizzato uno spot che uscirà su La 7 e racconterà il territorio in 40 secondi: «come omaggio ai 100 anni della Vigezzina apriamo e chiudiamo con un’immagine della Vigezzina».
Patrizia Testore, discendente di Andrea Testore e presidente del comitato del Premio Letterario Internazionale Andrea Testore-Plinio Martini “Salviamo la Montagna”, presente in sala, ai nostri microfoni ha annunciato che una sezione del premio di quest’anno è dedicata al centenario della Ferrovia e che «a Toceno si terrà una conferenza il 26 agosto dedicata a Testore e Balli e nell’occasione verrà inaugurata una mostra documentaria sempre a loro dedicata aperta sino alla conclusione dei festeggiamenti a novembre». Una chicca durante l’evento: il Maestro Roberto Bassa ha proposto al pianoforte l’elegante inno scritto dal musicista Borgnis per l’inaugurazione della Ferrovia Vigezzina conto anni fa e dedicato all’Andrea Testore.
Elisa Pozzoli


