Malesco Documentario Contrabbando

MALESCO- 12-02-2023-- Tutto esaurito la sera di venerdì 10 febbraio al Cinema Comunale di Malesco per la presentazione del documentario “Gente di contrabbando”, che reca come sottotitolo “Storie di fatica, resilienza e libertà”, un lavoro firmato da Arianna Giannini, giornalista e scrittrice, mentre la regia è di Marzio Bartolucci, con fotografia e montaggio della PixelPro Video Produzioni.

A realizzare il documentario è stata Lutea, una giovane ma vivace casa di produzione cinematografica ossolana, insieme all’Associazione Culturale DomoMetraggi, un lavoro che ha fatto riscoprire pagine non sempre note di storia locale e delle comunità di confine, ma anche conoscere angoli del territorio che vengono rivalutati dal punto di vista escursionistico e culturale.

L’autrice Arianna Giannini ed il regista Marzio Bartolucci in trenta minuti hanno saputo sapientemente raccontare, o meglio far raccontare a protagonisti, testimoni e storici italiani e svizzeri cosa sia stato il contrabbando, in particolare quello detto della fatica e del bisogno, praticato non per mero profitto ma per consentire la sopravvivenza di famiglie che, a stento, riuscivano a campare con le scarse risorse della povera economia agropastorale alpina di allora.

In apertura di serata, presentata dalla giornalista Arianna Parsi di “Eco Risveglio Ossolano” e a cui erano presenti alcuni amministratori locali, dal Presidente del Parco Nazionale della Val Grande a diversi Sindaci, hanno portato il loro saluto il Vicepresidente della Provincia del VCO Porini, il Consigliere Regionale Preioni e l’Europarlamentare Panza, che hanno sottolineato il valore dell’iniziativa e richiamando ciascuno memorie familiari del passato legate al contrabbando, in un territorio dove nei paesi di confine si contavano sulle dita di una mano coloro che non svolgevano questa attività, certamente illegale come è stato sottolineato, ma allora di sopravvivenza.

Non è mancato un intervento sul palco di un gruppo di “sfrusitt” con tanto di bricolle ed in abiti d'epoca, componenti dell’Associazione “I Sentieri degli Spalloni” insieme con la Presidente Nori Botta, presentando anche il video di uno dei percorsi fatti la scorsa estate, il Sentiero dedicato ai fratelli Severino e Giovanni Bevilacqua di Masera, sul tragitto in cui persero la vita nel 1894 ad appena venti e quindici anni avendo cercato con un “viaggio” di aiutare la famiglia in difficoltà economiche.

Nel documentario autrice e regista hanno scelto di dare la parola, sottotitolando gli interventi per una miglior comprensione, a persone che hanno vissuto in ambiti differenti gli anni del contrabbando o che hanno studiato o studiano il fenomeno, tra questi il giornalista e scrittore Benito Mazzi e Franco Sgrena ex spallone e partigiano, entrambi scomparsi lo scorso anno e le cui testimonianze assumono perciò oggi un valore e significato particolari, ma anche Teresio Valsesia, Vasco Gamboni, Pier Antonio Ragozza, Stefano Mura, Raphael Rues, Delma Corbelli, Remo Modoni, Maristella Boccaleri e Ferruccio Del Zoppo.

Molto belle le immagini che accompagnano le testimonianze, sapientemente ben dosate fra panoramiche delle montagne di confine e foto d’epoca in bianco e nero, facendo scorrere trenta minuti in un attimo appassionante e, non a caso, lunghissimo è stato l’applauso finale del pubblico al termine della proiezione.

Proiezione che ha avuto una simpatica aggiunta, con il corto dedicato ad un curioso ed esilarante episodio dove il contrabbando riguardava profilattici scambiati in Svizzera per una sorta di biberon, narrato congiuntamente da Benito Mazzi e Franco Sgrena, una memoria postuma che ha saputo regalare un momento di simpatia ed ilarità a tutti i presenti con le parole di due personaggi ossolani che rimarranno indimenticati.

Da sottolineare la struggente e nel contempo vivace canzone che accompagna i titoli di coda del documentario “Gente di contrabbando”, dal significativo titolo “Montagne o galera” composta ed eseguita dai Pentagrami, affermato gruppo musicale ormai assurto al ruolo di cantore dell’ossolanità e che qui fornisce un ulteriore arricchimento al già pregevole lavoro filmato che sicuramente avrà un meritato successo ben oltre i confini nazionali.