TORINO - 01-02-2023 -- Martedì mattina, 31 gennaio, l’assemblea legislativa piemontese ha approvato all'unanimità la mozione 840, primo firmatario il consigliere ossolano della Lega Alberto Preioni per la “tutela dei lavoratori transfrontalieri per consentire la riattivazione dell'erogazione degli assegni familiari da parte delle Autorità della Confederazione Svizzera”.
Preioni, ha spiegato come, con l'entrata in vigore (per l'Italia) dell'assegno unico, i frontalieri che hanno diritto a 200 franchi mensili per figli fino a 16 anni, 250 fino a quelli di 25 anni (purché studino), hanno visto sospesa da parte dell'Inps l'erogazione dell'assegno. I motivi sono di pura origine burocratica, con una risposta che dovrebbe giungere da Roma. Non caso la mozione di Preioni, la stessa presentata anche dalla Lombardia nelle settimane passate, impegna la giunta piemontese ad attivarsi presso gli organi centrali perchè si tornino a erogare gli assegni e gli arretrati agli aventi diritto e affinché Governo e Inps uniformino il trattamento.
“Calcoliamo che circa 10 mila lavoratori piemontesi si recano tutti i giorni in Svizzera, prevalentemente in Ticino e nel Vallese – spiega Preioni – per cui è indispensabile mettere una toppa al buco”. Secondo una recente stima, il frontaliere che chiede l’assegno in Italia prende in media 50 euro a figlio, perché di solito guadagna più di 40 mila euro l’anno, ma il Canton Ticino ti riconosce 200 franchi a figlio, cioè 200 euro al mese. Dunque, con due figli la perdita per i conti di casa arriva a 400 euro che non rientrano più nelle compensazioni reciproche.


