DSC07100 Paulette Lesage

CANTON VALLESE - 02-01-2022 -- Le piante, si sa, come gli animali non conoscono frontiere. Dal vicino Vallese un grido d'allarme che facilmente potrebbe interessare anche le nostre montagne. A causa dei cambiamenti climatici, di temperature sempre più alte e stagioni sempre più secche, i cactus proliferano in luoghi che biologicamente non sono i loro, rischiando di mettere in pericolo la flora alpina e sconvolgendo gli equilibri degli ecosistemi.
I rimedi, al momento sono affidati a campagne di sradicamento, in particolare nella riserva naturale di Follatères, nel comune di Fully, sito, chiamato anche riserva naturale del Mont-Rosel. “Amante di un clima secco e caldo, questa pianta invasiva e non autoctona non è gradita all'interno del perimetro di prati e pascoli secchi di importanza nazionale”, ha avvertito qualche settimana fa il comune di Fully.
Il cactus non è l'ultimo arrivato, è presente nella pianura del Rodano da 250 anni, tuttavia negli ultimi tempi la sua crescita s'è propagata pericolosamente. In totale, nove specie americane, comprese quattro varietà particolarmente invasive, destano preoccupazioni. Profondamente radicato e resistente, il cactus si diffonde rapidamente. E' stato osservato che in alcuni siti riesce a coprire fino al 30% delle superfici. Tra le misure suggerite dagli esperti anche l'informazione, va infatti impedito che la popolazione pianti cactus sul territorio.
Intanto di fronte all'invasione, la commissione Follatères ha deciso di sradicare i cactus trovati sul territorio comunale. Lavoro estenuante, in particolare a causa delle spine della pianta che si infiltrano con facilità.

Foto: riserva naturale di Follatères, dal comune di Fully.