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PREMIA-  28-12-2022-- Ventisei statuine in movimento e una lunga serie di altri pastori fissi, a comporre il presepe di Osvaldo Ambiel, a Premia, un piccolo capolavoro di ingegno e passione dove le scene della Natività si fondono con il ricordo degli antichi mestieri e con i paesaggi montani. Un lavoro che non finisce mai quello dell'ex guardiano delle dighe della Formazza, che anno dopo anno aggiunge pezzi e "storie" alla sua rappresentazione. "Da quanti anni vado avanti? Non saprei dirlo con precisone - racconta - so che il presepe per me è una passione che arriva dall'infanzia. A tramandarmela fu mio padre che a Natale, in Formazza, ci faceva addirittura sgomberare la stanza per poter mettere su il presepe". Osvaldo per il suo presepe meccanico diventa architetto e scultore, meccanico e pittore, è stato anche a Napoli, riconosciuta patria del presepe, per trovare ispirazione. Ed ha coinvolto in questo anche la moglie Anna Maria, che per l'occasione diventa sarta, è lei che si occupa di cucire i vestiti che indossano i personaggi. Uno scheletro di legno tenuto insieme col filo di ferro, testa e mani realizzate con la ceramica, un piccolo motorino che dà il movimento e poi gli abiti a completare il personaggio. Un lavoro che riporta all'infanzia, allomstupore dei bambini che s'immergono in quella storia di duemila anni fa e che ogni anno, Giulio Tonsi viene a riprendere per rimandarla sui social e sullo schermo nella piazza del paese.

Come coloro che passano lungo la statale che va Piedilago e che, alla vecchia fontana (siamo al chilometro 18) trovano il presepe allestito e un cartello: se vuoi vederlo in movimento, schiaccia il pulsante. E' cos' che i personaggio nata dalla fantasia di Osvaldo prendono vita, regalandoci ancora una volta il senso della pagina del Natale. Una raccomandazione: se volte ammirare per bene il lavoro di Osvaldo, almeno scendete dalla macchina.