VERBANIA - 28-11-2022 -- La conferenza stampa di Enrico Borghi si è conclusa con un appello a tutte le forze politiche perchè si giunga in tempi brevi all'approvazione del disegno di legge di ratifica del trattato italo-elvetico sulla stabilizzazione fiscale dei frontalieri. "Occorre restituire certezza del diritto a questi lavoratori e ai territori" ha detto il senatore PD che lunedì mattina, nella sede del partito a Intra ha illustrato le novità al riguardo contenute nel disegno di legge passato in Commissione esteri. In sintesi: nulla cambia per i lavoratori già impiegati in Svizzera mentre quelli che verranno, nell'arco un ventennio (entro il 2044), avranno una tassazione omologata a quella italiana. Cosa che avverrà gradualmente. La creazione di un Fondo per i comuni di frontiera, che sarà alimentato dalla differenza tra la tassazione italiana e quella elvetica e la creazione di un tavolo interministeriale per i frontalieri gli aspetti di novità introdotti nel disegno dei dem.
Se passerà così com'è o se andrà avanti con altre modalità è tutto da vedere. Una cosa è però quasi certa: la stabilizzazione legislativa degli accordi italo-elvetici del dicembre 2020 è davvero vicina. Non c'è solo il disegno di legge di matrice PD che domani (martedì) avvierà il suo iter in Senato, ma anche il disegno uscito dal consiglio dei ministri di venerdì scorso. Provvedimenti portatori di qualche differenza non proprio secondaria che Borghi, che sul tema frontalierato ha lavorato sin dagli anni passati, ha illustrato. Intanto va rimarcato che a spingere perchè gli accordi vengano ratificati presto sono sicuramente gli svizzeri, che con la visita istituzionale di Mattarella in corso non faranno mancare la loro pressione. La buona notizia è che le ratifiche internazionali nel parlamento italiano hanno procedure accelerate.
Il primo aspetto è però cosa nota: la stabilizzazione del trattamento fiscale dei pensionati frontalieri al 5%. L'introduzione del provvedimento nella legge di bilancio va a chiarire la differente interpretazione dell'Agenzia delle entrate che aveva gettato nel panico tanti pensionati, in quanto era stata allineata la tassazione al percorso fiscale italiano. "C'era la necessità di fare chiarezza a livello legislativo. Col governo Draghi trovammo interlocuzione coi vertici Mef e lo facemmo", spiega Borghi. da qui la norma, che evita anche i corsi in quanto è retroattiva: "Riconosco che il governo ha preso atto e inserito in legge di bilancio il provvedimento, vorrei che avessero anche l'onestà intellettuale di dire che è un lavoro che si sono trovati già sul tavolo", ha chiosato il senatore ossolano.
Firmato da Alessandro Alfieri di Varese, Borghi, Spagnoli (relatore), Casini e Delrio, il disegno di legge del PD ha per oggetto la conversione e ratifica dei due accordi raggiunti tra Italia e Svizzera sull'imposizione dei frontalieri (accordi del 23 dicembre 2022 che superavano gli accordi del '74) e del protocollo che modifica la tra convenzione Italia e Svizzera per evitare doppie imposizioni. "La differenza col disegno di legge del governo è che il nostro contiene misure che abbiamo concordato con frontalieri, comuni di frontiera, sindacati per introdurre regime particolare di garanzia per gli attuali frontalieri e per i comuni di confine".
Rimarcando che per gli attuali frontalieri non cambia il regime fiscale; successivamente all'entrata in vigore della normativa, per i frontalieri scatterà meccanismo di omogeneizzazione progressiva del prelievo, nell'arco di 20 anni si raggiungerà un meccanismo omologo del prelievo nelle rispettive realtà (italiano per gli italiani che lavorano in Svizzera, svizzero per gli svizzeri che lavorano in Italia). Altro aspetto rimarcato da Borghi è il fondo per i comuni di frontiera: "Un principio di rispetto territoriale sulla base del quale tutte le risorse aggiuntive derivanti dai nuovi lavoratori frontalieri rimarranno sul territorio d'origine. Ciò garantisce ai comuni che viene fatto salvo il gettito attuale (come oggi a tutti i comuni che distano 20 km in linea d'aria dalla svizzera), e introduzione di un meccanismo a tendere che sulla base delle stime del Mef per il primo anno sarà solo di un milione e mezzo ma che al 2044 (con la messa a regime del meccanismo) è stimato in 221 milioni (oggi si tratta di 89-90 milioni ndr)".
Alto punto contenuto nel disegno PD è la nascita di un tavolo interministeriale sulle questioni dei frontalieri, con ministeri, sindacati, associazioni, comuni di frontiera (ecc). L'obiettivo è andare verso lo statuto dei lavoratori frontalieri.


