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SION - 08-09-2022 -- Potrebbe arrivare dal vicino Canton Vallese, una risposta efficace ed economica alla crisi energetica: si tratta di riscaldare e/o raffreddare gli ambianti sfruttando l'anidride carbonica (Co2) naturalmente presente nell'aria che respiriamo. La Co2 riscalda la nostra atmosfera, ma ha proprietà fisiche che lo rendono un fluido termovettore molto efficace e, per molti versi, più interessante dell'acqua. Questo il punto di partenza del progetto (già in fase attuativa) che sta suscitando grande interesse.
Un apparecchio unico al mondo all'inizio di giugno è stato messo in funzione nei tre edifici dell'Haute Ecole d'Ingénierie (HEI) dell'HES-SO Valais-Wallis nel Campus Energypolis. Sviluppato dallo stesso istituto in collaborazione con la start-up EPFL Exergo e le società locali Zero-C e OIKEN, si tratta di una vera e propria rete operativa di distribuzione del calore e di raffreddamento per i tre edifici che compongono il campus. Questo progetto sperimentale del costo di quasi 4 milioni di franchi, è sostenuto dal programma pilota e dimostrativo dell'Office Fédérale de l'Energie e dal Canton Vallese. Al finanziamento hanno partecipato anche partner industriali locali. Il sistema, con una capacità termica di circa 500kW, coprirebbe più della metà del fabbisogno di riscaldamento dei tre edifici dell'istituto di istruzione superiore.

Occorre ricordare che un quarto delle emissioni di gas serra nel mondo proviene dai sistemi energetici utilizzati per riscaldare o raffreddare gli edifici. Questo settore gioca quindi un ruolo importante nella transizione ecologica. "Per decarbonizzare i sistemi energetici sono già state sviluppate diverse reti di teleriscaldamento o raffrescamento. Tuttavia, anche le più recenti, come le reti anergy, hanno lo svantaggio di essere difficilmente applicabili ai centri urbani, data la loro dimensione, il costo e la quantità di energia necessaria al loro funzionamento. Rispetto alle reti esistenti che utilizzano l'acqua come fluido termovettore, la nostra rete a CO2 ha tubi circa 10 volte più compatti che non temono il congelamento. Pertanto, la sua implementazione nei centri urbani sarebbe più facile, più veloce e meno costosa", assicura Jessen Page, project manager presso l'HES-SO Valais-Wallis.