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BERNA - 25-08-2022 -- Meglio non farsi trovare impreparati, dicono a Berna. Nel caso in cui la crisi energetica dovesse raggiungere punti di non ritorno e l'energivoro occidente subire continui e ripetuti blackout, la nostra vita quotidiana cambierebbe radicalmente. E cosa ne sarà del sistema economico? Banche, telecomunicazioni, trasporti...tutto da rivedere. Pur trattandosi di situazioni solo ipotetiche, i previdenti svizzeri hanno deciso che nel caso in cui le contingenze internazionali dovessero volgere al peggio, sarebbe meglio avere un piano pronto e così ecco che a maggio scorso la Confederazione ha invitato rappresentanti delle infrastrutture critiche del Paese a immaginare gli scenari possibili in caso di carenza di energia o di blackout. L’operatore telefonico Swisscom, le Ferrovie Federali Svizzere (FFS), diverse banche tra gli enti chiamati allo forzo immaginativo. Come riportato dalla tv Svizzera sono emerse alcune fragilità. Ad esempio Swisscom comunica che le antenne dei telefoni cellulari smetterebbero di trasmettere perché le loro batterie sarebbero scariche. "I centri di calcolo potrebbero continuare a operare per almeno 72 ore, grazie ai generatori diesel. Abbastanza per mantenere Internet, in linea di principio". Con lo stop conseguente ai sistemi di pagamento elettronici rifornire i bancomat di banconote e, soprattutto, di farli funzionare sarà una sfida. “È per questa ragione che la Confederazione raccomanda ai cittadini di avere un po' di contanti in casa per i beni di prima necessità di qualche giorno”, ha spiegato Martin Hess dell’Associazione svizzera dei banchieri (SwssBanking).
Problemi enormi anche per il trasporto: "In caso di blackout generale, il rappresentante delle FFS stima l'autonomia energetica del sistema ferroviario a circa un'ora, ossia il tempo di riportare i treni alla stazione".
Gli sviluppi di un blackout generalizzato sarebbero ovviamente molto più ampi, in una sorta di effetto domino di proporzioni difficilmente quantificabile. Non ci saranno blackout significativi e prolungati, è auspicio di tutto l'energivoro occidente, tuttavia prima di passare al vaglio le ipotesi peggiori, la misura numero uno da adottare per fronteggiare la crisi è mettere in atto politiche di risparmio e limitazione dei consumi, e ciascuno è chiamato a fare la sua parte.
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