marchioni pizzi lucciola

VILLADOSSOLA- 15-08-2022—Non è passato inosservato un momento del dibattito sulla sanità della Lucciola tra il sindaco di Verbania e quello di Domodossola in cui Lucio Pizzi ha sostenuto con forza che il nuovo ospedale del Vco debba essere fatto solo in una di queste due città, senza inventarsi altre soluzioni:

"In questi anni abbiamo sempre vissuto per propaganda elettorale un concetto, ovvero che Castelli e San Biagio vadano chiusi.

Qui non deve esserci un vinto o un vincitore, ma è il territorio che perde.

Perché dobbiamo partire dal presupposto che le due città che hanno le strutture ne debbano fare a meno? Non esiste.

 Partiamo da un altro presupposto, facciamo tutti gli studi seri, tecnici e procedurali, per vedere se c’è la possibilità in una delle due comunità di salvare la struttura, che una delle due città ce l’abbia l’ospedale, e poi a quel punto deve entrare la politica per compensare l’indotto della comunità che dovesse subire la riconversione della struttura ospedaliera, ragionando sulla riconversione.

Qui dobbiamo dirci la verità, la politica non ha mai voluto fare questa scelta. Domodossola non si è mai potuta pronunciare. Vogliamo parlare di Piedimulera?

Lo sanno tutti che Piedimulera venne fuori perché la classe politica di centro destra del lago era più forte e non poteva permettersi di andare a Verbania e dire “Domodossola”. E purtroppo gli studi tecnici subiscono anche qualche pressione politica, un punto in più ed un punto in meno e allora viene fuori Piedimulera…

Io non lo sapevo, quando l’ho saputo è venuto fuori un pandemonio.

E quindi per permettere alla politica di area centro destra di Verbania di sostenere quella tesi si disse Piedimulera… ed avanti così…!

Basta inventarsi le aree nei paesini, non bisogna ammazzare per forza due comunità, inventandosi Piedimulera, inventandosi Gravellona, inventandosi Ornavasso. Si lavora prima sulle sedi che hanno già le strutture ospedaliere, e poi si lavora per capire come si possono compensare quelle comunità. Deve decidere la Regione, non noi (sindaci)”.